Altri sogni by James Patrick Kelly & John Kessel

autore:James Patrick Kelly & John Kessel [Kessel, James Patrick Kelly & John]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 1995-12-31T16:00:00+00:00

Evasione

La serratura fece uno scatto quando Chandler chiuse la porta, e anche nella testa di Shaun scattò qualcosa. Sapeva che quel numero di Black Mask e quel letto disfatto sarebbero scomparsi, che la stanza 712 e anche tutto il Mayfair Hotel si sarebbero volatilizzati, e che lui si sarebbe svegliato nel suo letto alla Spiaggia della Libertà.

Invece doveva trovarsi da qualche altra parte; di solito le onde non si infrangevano contro il tappeto della sua camera da letto. L'intensità del sole lo stordì, e la brezza tiepida gli riportò l'odore del mare. Socchiuse gli occhi per riparasi dalla luce; era seduto a un tavolo sotto un ombrellone bianco e rosso, di fronte alla spiaggia. Era lo stesso tavolo al quale si erano seduti lui e Myrna per guardare la partita di pallavolo il giorno che era arrivato alla Spiaggia della Libertà. Accanto a lui ora c'era Vic.

Vic teneva lo sguardo fisso sulle isole. Shaun ripensò alla faccia giallognola da alcolizzato di Chandler e la sovrappose mentalmente a quella di Vic. Non era difficile. Era lo stesso sguardo che avevano gli occhi di Chandler mentre fissava il marciapiede sotto alla finestra dell'hotel.

Vic indossava un paio di calzoncini bianchi da tennis e delle scarpe da ginnastica. Si girò verso Shaun: la sua espressione era vacua e inespressiva come quella della Sfinge.

«Una giornata ideale per sognare a occhi aperti» disse.

Shaun si sentì come se avesse il collo soffocato da un guinzaglio. Avrebbe voluto saltargli addosso e rompergli il muso, ma sapeva che non ne era in grado. Era così depresso che riusciva a malapena a respirare. Alla fine si tirò su dalla sedia a sdraio e se ne andò verso la piscina.

C'erano soltanto un paio di persone, tutti gli altri erano al club a giocare a racquetball. Shaun si spogliò e iniziò a nuotare lentamente, fino a quando il ritmo costante delle bracciate prevalse sulla ridda vociante dei suoi pensieri. Se l'intenzione dei sognatori era quella di farlo impazzire, stavano proprio facendo un lavoro da professionisti.

Dopo quella volta, Reed iniziò a trascorrere tutte le sue giornate in piscina. Nuotava nel tentativo di rallentare il flusso di quei pensieri che non lo abbandonavano mai.

Quanto più stava sulla Spiaggia della Libertà tanto più si sentiva isolato. Era difficile venire a sapere qualcosa degli altri quando sembrava che loro sapessero così poco di lui. Nessuno voleva ascoltare quello che lui riusciva a ricordarsi. Sin da quando era arrivato aveva lottato per recuperare la memoria, ma tutte le volte che veniva costretto a rivivere il suo passato - e a inoltrarsi in quei sogni incomprensibili che inevitabilmente si presentavano - si ritrovava a cedere ai sognatori una parte di se stesso. A quel punto l'immagine del letto sfatto nella camera di Chandler al Mayfair Hotel gli appariva più vera del ricordo del letto che aveva condiviso con Myrna nel dormitorio della Columbia University. Certe volte si svegliava nel cuore della notte e si sorprendeva a gridare nomi sconosciuti. Allora scrutava di fronte a sé nel buio della

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